Gravis chiamato ad una
prova di maturità, dopo la battuta d'arresto subita
nell'elettrizzante scontro al vertice contro l'Araba Fenice. La
quarta giornata di ritorno porta i giocatori di mister Clarotto in
trasferta a Pordenone, sul campo dell'Edil Narciso. I precedenti sono
nettamente a sfavore dei sangiorgini, battuti 3 volte su 3 e ancora
feriti da quell'unica sfortunata sconfitta che ha macchiato un girone
di andata altrimenti perfetto. La tensione è palpabile, mister
Clarotto non si vedeva così teso e concentrato dai tempi della
finale di Champions tra Inter e Bayern. Si teme il contraccolpo
psicologico e il Gravis appare abbandonato a se stesso... tifoseria
praticamente assente, complice anche l'orario infelice e squadra mai
così ridotta all'osso a causa di squalifiche, infortuni e impegni
mondani (vero Marchetto?). Il match è talmente delicato che non
viene neanche presa in considerazione la diretta facebook,
costringendo il nostro super Fabio Roiatti ad andare a dormire
sconfortato per la mancata visione.
Complice l'assenza di
Cantinella, Clarotto rispolvera l'ariete Manu P nelle vesti di pivot
centrale, dietro di lui traccia una linea Maginot che può contare
sull'esperienza di Santarossa a dirigere le azioni, capitan Rigo ad
assicurare compattezza e alle spalle l'intramontabile tenente Savian,
tra i pali Dut come ultimo baluardo difensivo. In panchina, il
rientrante Marin fa compagnia alla contraerei offensiva China-Edo,
pronta ad essere lanciata nella mischia per scardinare la difesa
avversaria.
Da subito si intuisce che
sarà un match all'insegna della prudenza, le due squadre si studiano
e tentano timidi affondi, senza mai sbilanciarsi troppo. Il gioco ne
risente, i ritmi non sono altissimi e le giocate risultano piuttosto
imprecise da entrambe le parti. Il presidente dall'alto incita i suoi
e dirige la squadra con la sua classica “discrezione”, tanto che
Clarotto ad un certo punto è costretto a zittirlo e richiamarlo
all'ordine. Un po' alla volta il Gravis cresce, la tattica è chiara:
lavorare ai fianchi l'avversario, cercare l'imbucata giusta e
colpire! Poi ripiegare, riprendere a macinare gioco e colpire! E poi
ancora e ancora, silenziosamente e senza pietà. Il Gravis ci riesce
alla perfezione, colpisce sistematicamente come un martello. Il primo
a gonfiare la rete avversaria è Santa, che dalla distanza lascia
partire una rasoiata che sorprende il portiere sul primo palo. Non
passa molto tempo ed è il momento di Manu P, lesto ad appoggiare in
rete da posizione defilata. Gli avversari non sembrano mai in grado
di impensierire realmente la porta di Dut, che nell'unica occasione
pericolosa si supera, regalando al pubblico una parata spettacolare.
Iniziano i cambi, ma non cambia la storia in campo, la squadra di
Clarotto sembra avere un timer, ogni 6-7 minuti si colpisce. Arriva
così il gol del 3 a 0, è ancora Santa che incuriosito dai dettagli,
scorge una ragnatela sotto l'incrocio dei pali e pensa bene di fare
un favore a toglierla.
Nella ripresa non cambia
la musica, anzi il Gravis può permettersi di giocare con maggiore
tranquillità e gli attacchi avversari si schiantano sistematicamente
contro il muro difensivo. Edo firma il quarto gol, appoggiando di
giustezza come solo lui sa fare un pallone che lentamente supera la
riga di porta. A questo punto, la rotazione in campo porta China a
marcare da ultimo uomo, il tenente Savian sbaglia a fidarsi del
compagno di squadra che al pensiero “figurati se la butta
dentro...”, lascia calciare indisturbata la punta avversaria, che
con una bella rotazione trafigge l'incolpevole Marin. Allora China,
nonostante la serataccia sottotono, torna a fare il suo lavoro e
mette al sicuro il risultato, prima grazie ad uno splendido
contropiede accompagnato da Santarossa e poi con un sinistro dalla
distanza, che finisce a fil di palo.
Nonostante la partita non
abbia regalato grandi emozioni, il Presidente sugli spalti è
soddisfatto, lo spogliatoio con il rientro di Manu P ha ritrovato la
giusta carica e mister Clarotto può sorridere sornione per
l'ennesima soddisfazione.
Sul campo non c'è stata
storia, il Gravis ha preso in mano le redini della partita dal primo
all'ultimo minuto e questo pur non esprimendo un bel gioco o comunque
non ai livelli di altre partite. Era un test importante, per valutare
la maturità della squadra, una partita da vincere con la testa più
che con le gambe e da questo punto di vista la squadra è stata
perfetta, si è compattata, ha valutato le proprie forze e agito di
conseguenza, senza mai strafare e sempre concentrata. A fine a gara
gli stessi giocatori manifesteranno lo stupore di fronte alla propria
intelligenza... e questo è tutto dire!
Miglior attacca, miglior
difesa, miglior differenza reti, maggior numero di punti in
classifica in tutte e cinque le serie... avanti così! Vi aspettiamo
numerosi lunedì in casa, solito orario (21.45) al palazzetto di
Zoppola.
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