venerdì 3 marzo 2017

All'insegna dell'intelligenza


Gravis chiamato ad una prova di maturità, dopo la battuta d'arresto subita nell'elettrizzante scontro al vertice contro l'Araba Fenice. La quarta giornata di ritorno porta i giocatori di mister Clarotto in trasferta a Pordenone, sul campo dell'Edil Narciso. I precedenti sono nettamente a sfavore dei sangiorgini, battuti 3 volte su 3 e ancora feriti da quell'unica sfortunata sconfitta che ha macchiato un girone di andata altrimenti perfetto. La tensione è palpabile, mister Clarotto non si vedeva così teso e concentrato dai tempi della finale di Champions tra Inter e Bayern. Si teme il contraccolpo psicologico e il Gravis appare abbandonato a se stesso... tifoseria praticamente assente, complice anche l'orario infelice e squadra mai così ridotta all'osso a causa di squalifiche, infortuni e impegni mondani (vero Marchetto?). Il match è talmente delicato che non viene neanche presa in considerazione la diretta facebook, costringendo il nostro super Fabio Roiatti ad andare a dormire sconfortato per la mancata visione.



Complice l'assenza di Cantinella, Clarotto rispolvera l'ariete Manu P nelle vesti di pivot centrale, dietro di lui traccia una linea Maginot che può contare sull'esperienza di Santarossa a dirigere le azioni, capitan Rigo ad assicurare compattezza e alle spalle l'intramontabile tenente Savian, tra i pali Dut come ultimo baluardo difensivo. In panchina, il rientrante Marin fa compagnia alla contraerei offensiva China-Edo, pronta ad essere lanciata nella mischia per scardinare la difesa avversaria.



Da subito si intuisce che sarà un match all'insegna della prudenza, le due squadre si studiano e tentano timidi affondi, senza mai sbilanciarsi troppo. Il gioco ne risente, i ritmi non sono altissimi e le giocate risultano piuttosto imprecise da entrambe le parti. Il presidente dall'alto incita i suoi e dirige la squadra con la sua classica “discrezione”, tanto che Clarotto ad un certo punto è costretto a zittirlo e richiamarlo all'ordine. Un po' alla volta il Gravis cresce, la tattica è chiara: lavorare ai fianchi l'avversario, cercare l'imbucata giusta e colpire! Poi ripiegare, riprendere a macinare gioco e colpire! E poi ancora e ancora, silenziosamente e senza pietà. Il Gravis ci riesce alla perfezione, colpisce sistematicamente come un martello. Il primo a gonfiare la rete avversaria è Santa, che dalla distanza lascia partire una rasoiata che sorprende il portiere sul primo palo. Non passa molto tempo ed è il momento di Manu P, lesto ad appoggiare in rete da posizione defilata. Gli avversari non sembrano mai in grado di impensierire realmente la porta di Dut, che nell'unica occasione pericolosa si supera, regalando al pubblico una parata spettacolare. Iniziano i cambi, ma non cambia la storia in campo, la squadra di Clarotto sembra avere un timer, ogni 6-7 minuti si colpisce. Arriva così il gol del 3 a 0, è ancora Santa che incuriosito dai dettagli, scorge una ragnatela sotto l'incrocio dei pali e pensa bene di fare un favore a toglierla.



Nella ripresa non cambia la musica, anzi il Gravis può permettersi di giocare con maggiore tranquillità e gli attacchi avversari si schiantano sistematicamente contro il muro difensivo. Edo firma il quarto gol, appoggiando di giustezza come solo lui sa fare un pallone che lentamente supera la riga di porta. A questo punto, la rotazione in campo porta China a marcare da ultimo uomo, il tenente Savian sbaglia a fidarsi del compagno di squadra che al pensiero “figurati se la butta dentro...”, lascia calciare indisturbata la punta avversaria, che con una bella rotazione trafigge l'incolpevole Marin. Allora China, nonostante la serataccia sottotono, torna a fare il suo lavoro e mette al sicuro il risultato, prima grazie ad uno splendido contropiede accompagnato da Santarossa e poi con un sinistro dalla distanza, che finisce a fil di palo.

Nonostante la partita non abbia regalato grandi emozioni, il Presidente sugli spalti è soddisfatto, lo spogliatoio con il rientro di Manu P ha ritrovato la giusta carica e mister Clarotto può sorridere sornione per l'ennesima soddisfazione.



Sul campo non c'è stata storia, il Gravis ha preso in mano le redini della partita dal primo all'ultimo minuto e questo pur non esprimendo un bel gioco o comunque non ai livelli di altre partite. Era un test importante, per valutare la maturità della squadra, una partita da vincere con la testa più che con le gambe e da questo punto di vista la squadra è stata perfetta, si è compattata, ha valutato le proprie forze e agito di conseguenza, senza mai strafare e sempre concentrata. A fine a gara gli stessi giocatori manifesteranno lo stupore di fronte alla propria intelligenza... e questo è tutto dire!

Miglior attacca, miglior difesa, miglior differenza reti, maggior numero di punti in classifica in tutte e cinque le serie... avanti così! Vi aspettiamo numerosi lunedì in casa, solito orario (21.45) al palazzetto di Zoppola.

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